08 giugno 2013

Gradualità. (254)
Tipico della vecchiaia, il cambiamento lento. Quasi impercettibile. Non ti accorgi che sei cambiato.
In questo diario ho già detto che mi appoggio con una mano, quando mi alzo dalla tazza del gabinetto.
Ricordo quando ho cominciato a farlo. Era dovuto a un dolore al ginocchio, che mi impediva di usarlo in pienezza. Cessato il dolore, per abitudine, ho continuato a farlo.
Ora non ne posso più fare a meno.
Il peggioramento delle condizioni fisiche è lento, graduale. Le risposte del corpo sono quasi automatiche. Non te ne rendi conto. Solo nel confronto attento con comportamenti di uno o due anni prima, te ne accorgi. Ma ormai il nuovo comportamento è diventato parte della tua vita quotidiana. È diventato un'abitudine. Come se ti fossi sempre comportato così.
Non lo vivi come una limitazione.
E' un'illusione.
Ma non ne soffri.

(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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