Dario Fo. (265)
(19/06/13)
Premio nobel per la letteratura, molto anziano, l'ho sentito in un'intervista. Di
recente. Parlava di politica. Di teatro.
Il fatto è che sua
moglie è morta qualche settimana fa. Mi sono stupito che non
mostrasse dolore. Che invece parlasse d'altro. Certo, è un attore.
Certo, può simulare i sentimenti. Ma non è questo.
Mi sono fatto
l'idea che in età molto avanzata si dia per scontata la morte. Si sa
che è vicinissima per sé e per chi ci sta a cuore.
Non basta.
Si considera la
morte inevitabile, naturale. Nell'ordine delle cose. Accettabile.
E non si tratta di
credere o non credere nell'aldilà.
A novant'anni si
prende la vita per quello che è. Amore, conoscenza, avventura.
Compresa la morte.
(L'indice per
argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni
private: holgar.pd@gmail.com
).
Nessun commento:
Posta un commento