20 giugno 2013

Che lavoro faceva? (266)
Bel segnale di vecchiaia. Ieri, al bar, la giovane proprietaria, parlando del più e del meno, si interessa alla mia vita. Gentile. Vuol saperne di più di me. E mi chiede del mio lavoro. Nicchio un pò. Non mi piace scoprirmi. Ma interviene mia moglie e glielo dice. La barista insiste e mi chiede:”Che incarico svolgeva?”
Sono stato colpito dal tempo del verbo. Non mi ha chiesto:”Che incarico svolge?” Tempo presente. Bensì: “Che incarico svolgeva?” Tempo passato.
Lei mi vede vecchio per quel che sono. Non importa se lavoro ancora. Il mio aspetto è quello del pensionato. Del vecchio.
Grazie giovane barista. Mi hai dato il segno della mia condizione. Non importa se contrasta col mio vissuto interiore. Sono vecchio nella realtà. Non importa se ne ho sofferto. Quello sono.
Pericoloso farsi illusioni.

(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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