22 maggio 2013

Malattie di stagione. (238)
Quest'anno mi sono ammalato più del solito. Tre volte almeno. Niente di particolare. Un'influenza e due forti raffreddori con mal di gola e tosse. Non credo di essere diventato più fragile per la vecchiaia. Altri conoscenti e parenti si sono ammalati di più.
Queste modeste malattie mi hanno fiaccato più del solito. Non tanto nella convalescenza. Che non è cambiata. Neppure nell'intensità della malattia.
Ciò che è cambiato è il senso di spossatezza durante la malattia. Il non farcela. Se non buttandomi a letto. Per malanni di poco conto. Ho reagito poco. Ho fatto con fatica e sofferenza le normali mansioni della giornata. Mi è costato molto stare con mio nipote per qualche ora. Per un raffreddore!
Sono diventato più sensibile al dolore? Alla prostrazione? Alla fatica?
Mi verrebbe da rispondere di sì e di attribuirlo alla vecchiaia.
Ma mi sento ridicolo. Anche se stavo proprio male.


(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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