Malattie di stagione. (238)
Quest'anno mi sono ammalato più del
solito. Tre volte almeno. Niente di particolare. Un'influenza e due
forti raffreddori con mal di gola e tosse. Non credo di essere
diventato più fragile per la vecchiaia. Altri conoscenti e parenti
si sono ammalati di più.
Queste modeste malattie mi hanno
fiaccato più del solito. Non tanto nella convalescenza. Che non è
cambiata. Neppure nell'intensità della malattia.
Ciò che è cambiato è il senso di
spossatezza durante la malattia. Il non farcela. Se non
buttandomi a letto. Per malanni di poco conto. Ho reagito poco. Ho
fatto con fatica e sofferenza le normali mansioni della giornata. Mi
è costato molto stare con mio nipote per qualche ora. Per un
raffreddore!
Sono diventato più sensibile al
dolore? Alla prostrazione? Alla fatica?
Mi verrebbe da rispondere di sì e di
attribuirlo alla vecchiaia.
Ma mi sento ridicolo. Anche se stavo
proprio male.
(L'indice per argomenti delle prime 218
pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private:
holgar.pd@gmail.com
).
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