99 anni. (220)
Una locandina funebre vicino a casa.
Leggo. La tal dei tali è morta. A 99 anni. Novantanove! Che
sfortuna, verrebbe da dire (battuta infelice).
Mi chiedo: come sarà stata? Che grado
di autonomia, di lucidità, di coscienza, avrà avuto?
Sono curioso di sapere come si vive
dopo gli ottantacinque.
A quell'età si desidera vivere?
Ricordo le due battute
(contraddittorie) di mia nonna, quasi novantenne.
La prima: "...sto ciaret alm pias ancora!"
(questa luce mi piace ancora)
La seconda: "...cossa stag a far chi? Stag
chi par semenza?" (che cosa ci faccio qui? Sto qui per produrre semi?)
E' probabile che il grado di coscienza
si affievolisca. Che si viva alla giornata, senza farsi domande.
Vivacchiando. Ci tiene in vita l'istinto di sopravvivenza. Si vive
soltanto per minime cose. Mangiare, dormire, la televisione. Qualche
incontro coi parenti più stretti.
Si desidera morire? Andarsene? O si
desidera vivere ancora?
Si ha paura della morte?
Non so nulla di quell'età. Gli ultimi
anni di vita.
Mi piacerebbe saperne di più.
(L'indice per argomenti del primi 218
scritti di questo blog si trova al n. 202)
(per comunicazioni private:
holgar.pd@gmail.com )
Nessun commento:
Posta un commento