01 aprile 2013

La fragilità dei vecchi. (189)
Ne vedo tanti, in giro, di vecchi fragili. Non conta solo l'età (anche se dopo gli ottanta sono più frequenti). Conta il corpo. E l'interno.
Sembrano spaesati. Senza riferimenti sicuri. Incerti sui luoghi. Sulle persone. A volte ti seguono con lo sguardo. A lungo. Perchè hanno riflessi rallentati.
Sembrano impauriti. Dal traffico. Dalla confusione del supermercato. Dagli uffici.
Sembrano stanchi. Una stanchezza infinita. Come se di colpo la forza di gravità fosse raddoppiata. Mentre camminano, si fermano spesso a riposare.
Sembrano doloranti. Alla schiena. Nelle gambe. Nel girare il collo. Nel portare la borsa.
Sembrano privi di speranze. Di progetti. Se non quelli del quotidiano: prendere il pane, passare in farmacia, ritirare la pensione.
Sembrano privi di vita, i vecchi fragili.

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