La
fragilità dei vecchi. (189)
Ne
vedo tanti, in giro, di vecchi fragili. Non conta solo l'età (anche
se dopo gli ottanta sono più frequenti). Conta il corpo. E
l'interno.
Sembrano
spaesati. Senza riferimenti sicuri. Incerti sui luoghi. Sulle
persone. A volte ti seguono con lo sguardo. A lungo. Perchè hanno
riflessi rallentati.
Sembrano
impauriti. Dal traffico. Dalla confusione del supermercato. Dagli
uffici.
Sembrano
stanchi. Una stanchezza infinita. Come se di colpo la forza di
gravità fosse raddoppiata. Mentre camminano, si fermano spesso a
riposare.
Sembrano
doloranti. Alla schiena. Nelle gambe. Nel girare il collo. Nel
portare la borsa.
Sembrano
privi di speranze. Di progetti. Se non quelli del quotidiano:
prendere il pane, passare in farmacia, ritirare la pensione.
Sembrano
privi di vita, i vecchi fragili.
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