19 aprile 2013

Il dolore al funerale (207)
Chi partecipa a un funerale, sa che va incontro a un'emozione. Più forte, se il defunto è più caro. Man mano che la conoscenza diminuisce, diminuisce anche il dolore (resta il disagio di dover pensare alla propria morte).
Diverso è il caso di un funerale di un anziano, specie se era molto in là con gli anni.
Anche i parenti più stretti sono come rassegnati. Era vecchio: potevamo aspettarci che vivesse ancora? Alla fine del funerale i parenti quasi sono allegri. Ci avete fatto caso?
La morte di un anziano è quasi una liberazione. Perchè, assistere al degrado progressivo di chi ci è vicino, è insopportabile. (In spece se colpisce le facoltà mentali. Viene a cessare ogni comunicazione.)
Allora quando l'anziano muore c'è come un sollievo. La morte è la conclusione positiva di una situazione insostenibile.
Non si desidera la morte del proprio parente anziano, nelle situazioni più precarie. Ma quando arriva è la benvenuta. Perchè non c'era più niente da fare. Come alla fine di una malattia a esito mortale.
La vita dei molto vecchi è una malattia a esito mortale.



(L'indice per argomenti dei primi 200 scritti di questo diario, si trovano al numero 202)


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