Condannati
a morte. (206)
Ho
visto un film su una donna condannata a morte, in America.
L'esecuzione viene annullata poche ore prima della data stabilita.
Mi
è venuto in mente un parallelo.
Noi
vecchi siamo dei condannati a morte. La data dell'esecuzione non è
ancora stabilita. Ma siamo nel braccio della morte. Tipico di certe
realtà degli Stati Uniti, in cui i detenuti possono stare mesi, o
addirittura anni.
Sentirsi
dire "condannato a morte" fa impressione. Non ci
crediamo. Non riusciamo a identificare le due situazioni. Quella del
recluso in attesa di esecuzione e quella del vecchio in attesa della
morte. Perchè i vecchi sono liberi e non detenuti.
Ma
che noi vecchi siamo condannati a morte è pura verità. Certo, anche
quando nasce l'uomo è un condannato a morte, ma ci si immagina che
la data dell'esecuzione sia lontana. Non ci si pensa.
Per
noi vecchi la data dell'esecuzione è vicina. Non sappiamo il tipo di
morte.
Ma
è morte certa. A breve.
Adesso
che ho 67 anni queste riflessioni sono curiose o provocatorie.
Chissà
come sarà a 87.
(L'indice per argomenti dei primi 200 scritti di questo diario, si trovano al numero 202)
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