Una cosa normale.
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Ho due cani.
Entrambi vecchi. Più o meno la mia età, facendo le proporzioni. Si
vede che sono invecchiati. Quando, per casa, mi saltellano intorno,
mentre mi muovo, devo stare attento a non calpestarli. Non si
scansano in tempo. Non capiscono subito dove sto andando. Da giovani
schizzavano via con rapidità impressionante. Intuivano prontamente
la mia direzione. Erano in continuo movimento attorno ai miei piedi,
senza pericolo di incidenti. Certo, capitava a volte l'incidente. Ma
raramente. Quelle volte li sgridavo, attribuendo a loro scarsa
attenzione ai miei piedi. Ora non è più così. I loro riflessi sono
ritardati. Quando mi sono vicini e mi muovo, si limitano a
indietreggiare. E neppure tanto velocemente. Io devo rallentare. Devo
essere cauto, per non far loro del male (e non farmene).
La stessa cosa per
i vecchi umani. Riflessi ritardati. Lentezza di movimenti. Più tempo
per decidere. In auto inutile strombazzare per la lentezza di chi ti
precede. Spesso è un vecchio alla guida. Tempi rallentati. Inutile
innervosirsi alle casse del supermercato, se un anziano è lento nel
riporre gli acquisti nel sacchetto. Sono i suoi tempi. Tempi diversi
dalla media. Più lunghi. Dovrebbe essere una cosa normale. Accettata
dalla società. Come quando un bambino non riesce a raggiungere uno
scaffale più alto. Un aiuto arriva sempre.
La società è
formata da gruppi di individui di diverse capacità.
Uno di questi
gruppi sono i vecchi.
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