11 marzo 2013

Tre vecchi. (171)
Li vedo ogni domenica nella pasticceria vicino casa. Seduti a un tavolino a chiacchierare. Capelli bianchi, timidi, composti. Parlano a voce bassa. Si fermano un'oretta. Sono vicini agli ottanta, se non li hanno superati. Li osservo per un pò. Mi fa piacere vedere che parlino fra loro. E' un fatto inconsueto, vedere dei vecchi che si parlano. Sembra quasi che si diano un appuntamento settimanale. Per scambiarsi idee, racconti. O anche solo piccole cose. Si sostengono nella vecchiaia. Mi fanno tenerezza.
La mia idea è che  i vecchi non si parlino. Se lo fanno, tolto sport e politica, penso che resti poco. E poi i vecchi maschi dove si incontrano? Al bar, alla bocciofila, al bingo? Non c'è uno spazio deputato ai vecchi. Specifico per loro. Talvolta vi sono dei circoli, comunali. Sono rari. Poco frequentati.
E' una cultura tutta da costruire quella delle relazioni fra vecchi. Parlo per la mia regione. In altre è diverso. C'è più socialità. Però non significa che si parli di vecchiaia. Dei temi veri della vecchiaia. Che sono un tabù.
Perchè la vecchiaia è contigua alla morte.
Tabù ancora più grande.

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