Tre vecchi. (171)
Li vedo ogni
domenica nella pasticceria vicino casa. Seduti a un tavolino a
chiacchierare. Capelli bianchi, timidi, composti. Parlano a voce
bassa. Si fermano un'oretta. Sono vicini agli ottanta, se non li
hanno superati. Li osservo per un pò. Mi fa piacere vedere che
parlino fra loro. E' un fatto inconsueto, vedere dei vecchi che si
parlano. Sembra quasi che si diano un appuntamento settimanale. Per
scambiarsi idee, racconti. O anche solo piccole cose. Si sostengono
nella vecchiaia. Mi fanno tenerezza.
La mia idea è che i vecchi non si parlino. Se lo fanno, tolto sport e politica,
penso che resti poco. E poi i vecchi maschi dove si incontrano? Al
bar, alla bocciofila, al bingo? Non c'è uno spazio deputato ai
vecchi. Specifico per loro. Talvolta vi sono dei circoli, comunali.
Sono rari. Poco frequentati.
E' una cultura
tutta da costruire quella delle relazioni fra vecchi. Parlo per la
mia regione. In altre è diverso. C'è più socialità. Però non
significa che si parli di vecchiaia. Dei temi veri della vecchiaia.
Che sono un tabù.
Perchè la
vecchiaia è contigua alla morte.
Tabù ancora più
grande.
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