23 marzo 2013

Memoria, ancora. (180) (altri: 18, 41, 56, 61, 63)
Dopo i sessanta mi è parso di perderne una parte. Rimproveri in famiglia quando dimenticavo. Mi sono detto: sei vecchio, usa strategie. Così, faccio subito ciò che mi viene richiesto. Non c'è rischio che mi esca dalla mente. Risultato: un miglioramento. Altra strategia: mi scrivo. Al mattino faccio lunghi elenchi di ciò che devo fare nella giornata. O nella settimana. Aiuta. Ricordo che il mio ultimo vecchio zio lasciava spesso in giro minuscoli bigliettini con punti da fare. Lo sto copiando.
In realtà non è questa la memoria che scompare. Scompare invece il ricordo immediato. Penso una cosa. Dopo un attimo cerco di riandare a quel pensiero. Non c'è verso. Scomparso senza lasciar traccia. A volte mi incaponisco e cerco, cerco, per ritrovarlo. Qualche volta ci riesco. Spesso lascio perdere. Oppure devo ricordare un nome, che sembra facile. Niente. Qui mi sforzo di più, mi arrabatto. Alla fine trovo.
Battaglie di vecchi.

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