Meraviglia.
(181)
Dolorosa,
in questo caso.
Il presidente del mio quartiere ha circa la mia età.
L'ho conosciuto alcuni anni fa, durante le sedute del consiglio di
quartiere. Dirigeva con abilità.
Cessato il mandato, l'ho rivisto al
supermercato. Accompagnava la vecchia madre. Ma dei due non avrei
saputo dire chi fosse conciato peggio. Si muoveva lentamente,
irrigidito. Mi son detto: è ammalato.
Ieri sera, durante la
passeggiata serale con i cani l'ho visto vicino a casa sua. Si
muoveva con il deambulatore, quel carrello che serve a far muovere
chi non si regge in piedi.
Stupore.
Nel giro di pochi anni, si è invalidato completamente.
Nella
mia città si dice che la meraviglia nasce in casa. Quando ti
stupisci per ciò che capita ad altri, è perchè ce l'hai
già dentro di te.
Che
cosa mi ha così sorpreso? La rapidità del degrado? Il degrado
stesso? O perchè mi sono identificato con lui? La vecchiaia l'ha
colpito duramente. Può colpire anche me. Perchè io dovrei essere
risparmiato? Una speranza: non è vecchiaia, è malattia.
Sì, ma è
pur sempre una malattia della vecchiaia.
Sono
spaventato? Temo per il mio futuro, sempre più vicino?
Non
ho risposte.
La
meraviglia nasce proprio in casa.
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