03 marzo 2013

Grillo. (163)
E' un comico. Ha vinto le ultime  elezioni italiane (primo partito come numero di voti). Con un movimento fondato meno di quattro anni fa.
E' un vecchio. Sia pur di prima fascia, sempre vecchio è. Per questo ne parlo.
Ha fatto alcune scelte, stimolanti per noi anziani.

Non si è rassegnato al degrado della vita civile dell'Italia. Ha provato a far qualcosa. Per non lasciare macerie dietro di sè. Per quelli che verranno dopo. Condivido.
Non si è presentato in prima persona alle elezioni. Perchè è vecchio e alla nostra età dobbiamo far spazio alle generazioni future. E poi niente personalismi. Approvo.
Si è ritagliato un ruolo di garante delle fedine penali di chi si è presentato alle elezioni. Quindi niente condannati, indagati, o sfiorati da indagini. Accordo pieno.
Ha scelto giovani e donne. Più di metà delle persone in lista sono donne. Per avere un diverso approccio alla risoluzione dei problemi (le donne pensano in modo diverso). Finalmente!
Con la sua radicalità, le sue battute, ma anche il suo buon senso, ha dato una speranza a chi l'ascoltava. 
Può essere un esempio di vita della vecchiaia? Sì. 

Noi vecchi fino all'ultima fase dobbiamo avere a cuore il mondo che stiamo per lasciare.
Noi vecchi dobbiamo promuovere le generazioni future. Non esserne gelosi.
Noi vecchi dobbiamo star fuori da posizioni di potere. Il potere deve passare ai giovani.
Noi vecchi dobbiamo promuovere la pulizia. Della politica, delle idee, della vita.
Noi vecchi dobbiamo rinforzare la speranza dei giovani.
Noi vecchi abbiamo un ruolo diverso da quello di sgomitare per conquistar poltrone.

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