02 marzo 2013

Degrado. (162) (altri: 137, 95, 26, 20)
Talvolta lei mi rimprovera. "Esci senza pettinarti?" "Che vestito pessimo indossi!" "Sarebbe ora che pulissi il lavandino del tuo bagno. E' proprio sporco." 
Accompagna i rimproveri con questa considerazione: se moriamo, non voglio che ci trovino degradati.
Eh, sì. Spesso i vecchi si lasciano andare. Nel corpo, nel vestiario, nelle pulizie. E non se ne accorgono. Vestiti approssimativi, corpo appesantito, pulizie di casa insufficienti.
Mancano motivazioni. Non c'interessa più avere un bell'aspetto. Manca attenzione. E poi subentra l'abitudine. Ci si abitua a vivere da trasandati. Non è questione di essere alla moda. O inseguire modelli da body building. O fare una mania della casa lucida.
E' questione di decoro. Di decenza. Sprattutto di esempio per i giovani.
Abbiamo l'obbligo di dare ai giovani la certezza che la vecchiaia si può vivere. Che si continua a vivere anche da vecchi. Che la vita vale la pena di essere vissuta anche da vecchi.
Per dare loro una speranza di vita.
Che annulli la disperazione per la morte.

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