Degrado. (162) (altri: 137, 95, 26, 20)
Talvolta lei mi rimprovera. "Esci
senza pettinarti?" "Che vestito pessimo indossi!"
"Sarebbe ora che pulissi il lavandino del tuo bagno. E' proprio
sporco."
Accompagna i rimproveri con questa considerazione: se
moriamo, non voglio che ci trovino degradati.
Eh, sì. Spesso i vecchi si lasciano
andare. Nel corpo, nel vestiario, nelle pulizie. E non se ne
accorgono. Vestiti approssimativi, corpo appesantito, pulizie di casa
insufficienti.
Mancano motivazioni. Non c'interessa
più avere un bell'aspetto. Manca attenzione. E poi subentra
l'abitudine. Ci si abitua a vivere da trasandati. Non è questione di
essere alla moda. O inseguire modelli da body building. O fare una
mania della casa lucida.
E' questione di decoro. Di decenza.
Sprattutto di esempio per i giovani.
Abbiamo l'obbligo di dare ai giovani la
certezza che la vecchiaia si può vivere. Che si continua a vivere
anche da vecchi. Che la vita vale la pena di essere vissuta anche da
vecchi.
Per dare loro una speranza di vita.
Che
annulli la disperazione per la morte.
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