16 gennaio 2013

Il motorino. (122) (Prudenza, altri: 45, 68, 73, 97)
Un vecchio esce da un bar. Movimenti lenti e affaticati. Terza fascia di vecchiaia, direi. Si avvicina a un motorino. Lentamente prende il casco e lo indossa. Avvia il mezzo e parte. E’ più veloce  di quanto non camminasse (ovvio), ma anche più vivace. In sella al mezzo meccanico recupera autonomia e gagliardia.  Sarà in grado di prevedere i pericoli della strada? Farà fronte alle emergenze del traffico? Non credo.
Vecchio imprudente. Per conservare velocità e autonomia, che le sue gambe non gli garantiscono più, usa un mezzo instabile. Mette a repentaglio l’incolumità degli altri. Soprattutto la sua. Diverso sarebbe lo scooter elettrico a quattro rotelle. Ma va lento e sa di disabile.                                                                           Molti vecchi sono imprudenti. Per superare le limitazioni della vecchiaia.
O forse no. Sono furbi.                                                                                                                          Scelgono un mezzo che aumenta il rischio di morte. Per metter fine alla loro vita. Quasi un suicidio.
Il motorino in mano ai vecchi è un’eutanasia mascherata.

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