28 novembre 2021
Ho preso il corona virus! (21-136)
Ho preso il corona virus! (21-136)
Ho scritto più volte che sono contrario alla vaccinazione di massa anti-covi 19 e, per quel che mi riguarda, anche a farmi vaccinare. Se devo essere sincero pensavo di poter evitare il contagio dato che nella mia regione i contagiati totali in due anni sono circa un decimo degli abitanti. E invece no. Uno dei nostri figli nella serata di domenica scorsa ha accusato febbre alta. Fatto il tampone rapido e poi quello molecolare è risultato positivo. Purtroppo ci eravamo visti proprio la domenica mattina. Il lunedì è passato normalmente, senza sintomi a nostro carico; così anche il martedì, salvo un poco di tosse secca. Ma la sera del mercoledì la mia temperatura è salita a 38,5 (quella della mia compagna invece è risultata poco più di 37). Effettuati i tamponi: positivi.
Come curarsi?
Il medico di base ha consigliato paracetamolo e di restare a vedere per 72 ore come si evolveva la malattia. Beata ignoranza!
Fortuna che siamo in contatto con un gruppo di medici per la cura a domicilio del covid, fautori delle cure precoci, che ci ha prescritto cose molto precise: subito un antinfiammatorio tipo ibuprofene o ketoprofene o al limite aspirina, ma non il paracetamolo; poi, se entro un paio di giorni la situazione peggiorava, un antibiotico, per il pericolo che si inneschino infezioni batteriche, infine dosi massicce di vitamina D3 (più altri farmaci per situazioni più gravi).
È successo esattamente quanto previsto dal gruppo di medici per la cura precoce. Dopo un paio di giorni la temperatura è salita a 39 ed è comparso un forte mal di gola. Subito l'antibiotico e in sei ore situazione regolarizzata. Adesso la febbre c'è ancora ma sotto i 38 gradi.
I gruppi di medici che hanno scoperto questo protocollo di cura sono relativamente numerosi e hanno basato il loro metodo su un'attenta analisi dei casi di malati che si rivolgevano a loro: con intelligenza e con il contatto diretto coi pazienti.
Tipico esempio della cosiddetta medicina dell'esperienza, in contrapposizione con la medicina dell'evidenza, cioè basata soltanto sulle ricerche scientifiche e sulla statistica senza alcun contatto coi pazienti.
Ma il bello viene ora: tali medici non sono neolaureati alle prime armi, si tratta di medici che hanno svolto anche ricerche e presentato i risultati al ministero, senza alcun riscontro.
Le indicazioni di tali gruppi vanno tutte nella direzione di cominciare le cure precocemente, mentre le indicazioni del ministero sono la vigile attesa per 72 ore, perdendo così in modo irreparabile la possibilità di curare.
(Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)
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Le ho appena scritto in privato su holgar.pd@gmal.com
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