30 ottobre 2021
Miscugli di sensazioni (21-123)
Miscugli di sensazioni. (21-123)
Materiali grezzi. Brandelli di pensieri, che attendono conferme.
Ho scritto (21-100) che si muore da soli. Che, in definitiva, a parte alcuni rari personaggi, dopo la nostra morte in pochi si ricordano di noi. Di molti noti personaggi, giunti in tarda età, e scomparsi dalla scena pubblica, ci si chiede talvolta se siano ancora vivi o siano morti (e quando!).
Al funerale d'una mia collega di lavoro erano in molti a volerla ricordare. Ma passati questi due - tre mesi dalla sua scomparsa, in quanti si ricordano di lei, nel senso che quotidianamente ne sentono la nostalgia, ne rimpiangono la presenza?
Sì, certo, il marito e il figlio e i nipoti.
Ma quanti altri ancora?
Sembra dunque che, se è vero che si muore da soli (e che la morte sia un atto estremamente individuale) non è che lo stesso valga per la vita?
Parlo di vita giornaliera, non di grandi gesta.
Come la morte è un atto assolutamente personale, anche la vita minuta di tutti i giorni lo è.
Siamo soli a vivere il quotidiano.
(Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)
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