12 ottobre 2021

Le attività dei vecchi (21-117)

L'attività dei vecchi. (21-117) Entrato nella vecchiaia, per alcuni anni ho continuato a lavorare. Sempre di meno, per la verità. Fino a quando non ho smesso del tutto, verso i settantadue, settantatre. Ora ho 75 anni: qual è la mia attività? Di qualcosa che assomigli al mio lavoro precedente non ho più nulla. Mi è rimasta la voglia di scrivere e infatti scrivo ancora, ma non si può paragonare a un lavoro la tenuta di un diario, anche se ne sto facendo una sintesi, in vista di una pubblicazione. E allora, che resta? Ci ho riflettuto a lungo e ho scoperto che un "lavoro" ce l'ho, anche se molto lontano dalle mie competenze di un tempo: ho quattro nipoti con cui passare del tempo, un cane da accudire. Il mio lavoro si è dunque trasformato. Non più basato sul mio sapere di gioventù, bensì su rapporti umani. Non è un lavoro, ma è comunque un'attività che necessita di conoscenze, che mi son fatte sul campo. Non è niente di difficile, ma occorre attenzione, spirito critico, controllo della propria emotività. Trattandosi poi di bambini e animali, ci sono di mezzo sentimenti. E affetti che si consolidano. Pensando ai rapporti coi "miei" di nonni, devo dire che io sono un nonno diverso, con un rapporto più intenso coi nipoti. Con una continuità più che settimanale di frequentazioni. Insomma sono ancora in piena attività, anche se non lavoro più. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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