12 settembre 2021

Un unico modello di medicina? (21-103)

Un unico modello di medicina? (21-103) Nella pagina precedente ho accennato al fatto che in questa società è prevalso un unico modello di medicina. Quella che si affida a farmaci chimici (le pastiglie), ad analisi strumentali, a visite specialistiche, a vaccini. Non è sempre stato così, ma la svolta è avvenuta più di un secolo e mezzo fa e dunque si considera tradizionale la medicina moderna occidentale. Che cosa manca in tutto ciò? Il paziente. Con la sua specificità di individuo unico, pur nella grande somiglianza con gli altri individui della sua specie. Grande somiglianza, non perfetta identità. Quando si fa uno stesso trattamento a milioni di individui senza tener conto del singolo, vi possono essere alcuni che non lo sopportano, anche se la gran maggioranza lo tollera. Esiste solo questo modo di trattare malati e malattie? Evidentemente no. Non solo vi sono altre culture che hanno prodotto diversi approcci (indiana, cinese, africana), bensì esistono nella civiltà occidentale altre culture. Non mi riferisco soltanto all'erboristeria (eredità di decine di generazioni di monaci esperti in erbe): c'è l'omeopatia (irrisa dalla medicina ufficiale, ma i suoi prodotti sono chiamati farmaci dalle leggi attuali e godono della detrazione fiscale); la recente nutraceutica, nella quale si cura col cibo; la naturopatia, che si avvale di numerose pratiche naturali della tradizione nostrana o di altre regioni; soprattutto vi sono medici che usano comunque diversi approcci, sia pur all'interno della medicina convenzionale. Attingendo a tali altre culture ci si può difendere dal virus, ma anche anche ci si può curare una volta colpiti senza ricovero ospedaliero, come dimostrano i successi di alcuni medici, ad onta dei giudizi negativi dell'Istituto superiore di sanità nostrano. Il mio approccio è proprio questo: non negare l'esistenza del virus, nè l'alto numero di decessi, bensì potenziare l'unica arma veramente efficace che abbiamo, il sistema immunitario, con tutti i mezzi possibili. Cominciando con l'eliminazione delle sostanze che minano le nostre difese (come l'alcol e lo zucchero, il tabacco); continuando con un'alimentazione quasi totalmente vegetale, cruda, biologica; assumendo presidi che già si sono rivelati efficaci in altre infezioni da corona visus, come il vaccino omeopatico; supplementando l'organismo di vitamine D3 e K2 e C; integrando la dieta col kefir, che potenzia i batteri intestinali utili; permanendo ogni giorno in un bosco (o boschetto, o parco), per almeno mezz'ora per volta. Per arrivare a usare questi mezzi però c'è bisogno di una lunga frequentazione delle idee su medicina, alimentazione e vita naturale. Cosa che si può ottenere dopo lunghi anni di vita. Forse solo la vecchiaia permette di arrivare a tali convinzioni.

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