26 settembre 2021

Paura della fine (21-110)

Paura della fine. (21-110) Non conosco e non ho conosciuto molti vecchi di terza fascia (novantenni o prossimi a quell'età). Ma quei pochi coi quali sono venuto a contatto ho cercato di interrogarli sulla morte. Salvo pochi casi, tutti tenevano ad affermare di non averne timore. Mi è parso che il loro non fosse un atto di spavalderia, quanto l'acquisizione di un principio di realtà: la fine della loro vita era prossima. Temevano di più l'invalidità, lo stare sulle spalle di qualcuno; ma che la vita si concludesse con la morte lo mettevano tranquillamente in conto. Non arrivavano a desiderarla, ma che ci fosse non era un dramma. Vista dal punto di osservazione della mia età, appena entrato nella seconda fascia di vecchiaia, l'accettazione della fine mi pare congrua con l'età molto avanzata. Se già ora comincio a sentire il peso degli anni (per esempio a causa della stanchezza oppure della riduzione dei tempi di veglia o ancora per la noia nell'eseguire ogni giorno le stesse azioni), mi figuro che fra dieci o quindici anni il peso dell'esistenza diventi insopportabile. Dunque l'attrattiva della vita scompaia. La morte cessa di essere uno spauracchio. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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