20 maggio 2021

Lontano lontano, film di Gianni Di Gregorio (21-057)

Lontano lontano, film di Gianni Di Gregorio. (21-057) Ero stato entusiasta del suo primo film, Pranzo di ferragosto, e lo sono di quest'ultimo, Lontano lontano. Nel primo vi era la storia del ferragosto di quattro donne anziane a casa del figlio di una di queste. Storia di situazioni semplici, sentimenti semplici, personaggi semplici. Eppure niente di banale. Storie di tutti i giorni, trattate con una finezza impareggiabile. Non saprei dire che cosa c'era di bello in quel film, ma era un piccolo capolavoro. E si trattava sostanzialmente di vecchiaia (al femminile). In Lontano lontano, vi sono invece tre uomini vecchi e le loro storie. Nulla di straordinario, ma situazioni, speranze, discorsi, sentimenti quotidiani della vita di tre vecchi sulla settantina. La loro descrizione è accurata e profonda. Impagabile la lunga sequenza di uno di essi mentre procede in un vicolo, un pò malfermo sulle gambe (un bicchiere di troppo) e un pò indeciso. Di Gregorio racconta la vita normale, forse anche banale, ma il suo occhio non è mai giudicante, anzi è fondamentalmente affettuoso verso un'umanità un poco dolente, un poco illusa, un poco egocentrica. Che però sa distinguere le cose fondamentali: l'importanza degli affetti, del giro di conoscenze e amicizie e dei bisogni di chi ci incrocia ed è in grave difficoltà. Perfetto. (Ho letto in una recensione che si tratta di un film sulla romanità, su trastevere: mi spiace non è così, si tratta di un film sulla vecchiaia.) (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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