27 agosto 2020

Due stecchi (20-097)

Due stecchi. (20-097) Non mi osservo molto spesso allo specchio. Per lo più si tratta di occhiate fuggevoli in qualche specchio di casa, mentre gli passo davanti seminudo. Ieri stavo cercando un paio di pantaloni adatti alla nuova temperatura (dovuta a dei temporali estivi) e mi sono visto con le gambe nude: due stecchi! Sono rimasto impressionato dalla loro magrezza ed esilità. È tipico delle persone molto anziane, soprattutto maschi, l'avere gambe sottili, spesso sproporzionate rispetto al resto del corpo. Ho perso massa muscolare in questi ultimi tempi. Nonostante che faccia almeno 10.000 passi al giorno e che abbia preso l'abitudine di fare le scale di casa in salita a due gradini per volta. Insomma mi muovo. Ma non basta. Del resto di questa nuova situazione mi sono reso conto quando sono andato a camminare in montagna, due settimane fa: per la prima volta in ogni salita provavo una fatica fuori dal consueto. L'anno scorso il geriatra mi aveva detto che avevo poca massa magra e aveva prescritto una serie di esercizi fisici quotidiani e almeno due ore e mezzo di camminata veloce alla settimana. L'ho fatto soltanto per qualche mese, poi me ne è mancata la motivazione, soprattutto perchè ero convito che i 10.00 passi bastassero. Non è così. Sono a un bivio: o seguo scrupolosamente le indicazioni del medico, oppure mi rassegno e lascio che il corpo segua il suo declino naturale. È una scelta gravida di significato. Significa: o mi arrendo al declino naturale del mio corpo, cioè mi arrendo alla vecchiaia e dunque alla fine della vita; oppure mi oppongo, combatto per rubare brandelli ulteriori di vita 'normale' al decorso inevitabile della vecchiaia. (Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre. Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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