Dirimpettaio
ultra-ottantenne. (20-071)
Abita
davanti a casa mia.
L'anno
scorso lo vedevo, alla mattina presto, mentre pedalava sulla sua
cyclette. Viveva solo. Talvolta guidava l'auto, entrando a
fatica nell'abitacolo. Era autonomo. Poi è scomparso.
Per molti mesi
la sua casa è rimasta chiusa. Pensavo fosse morto, quando qualche
tempo fa ho rivisto le tapparelle alzate e gente nell'appartamento.
Ecco, ho pensato, è morto e gli eredi stanno per affittar casa.
Invece qualche giorno dopo è arrivata un'aurolettiga. E qualcuno in
barella trasportato nella casa. Il vecchio non era morto. Chissà,
forse si era ammalato gravemente e ora tornava. In casa c'era
evidentemente più d'una persona. Una badante insieme a lui?
Stamattina
l'ho visto uscir di casa e camminare lentamente con un bastone. Il
vecchio è tornato e, sia pur più fragile, ancora in vita e
parzialmente autonomo.
Un
altro squarcio sull'ultima età della vita.
La
perdita di autonomia mi assilla. L'idea che nell'ultima età dovrò
essere accudito nelle mie occupazioni più elementari, mi preoccupa.
Non
so rassegnarmi.
Ma,
per quanto in là nel tempo, pavento che tale sarà anche la mia
sorte.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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