28 giugno 2020

Dirimpettaio ultra-ottantenne (20-071)

Dirimpettaio ultra-ottantenne. (20-071)
Abita davanti a casa mia.
L'anno scorso lo vedevo, alla mattina presto, mentre pedalava sulla sua cyclette. Viveva solo. Talvolta guidava l'auto, entrando a fatica nell'abitacolo. Era autonomo. Poi è scomparso. 
Per molti mesi la sua casa è rimasta chiusa. Pensavo fosse morto, quando qualche tempo fa ho rivisto le tapparelle alzate e gente nell'appartamento. Ecco, ho pensato, è morto e gli eredi stanno per affittar casa. Invece qualche giorno dopo è arrivata un'aurolettiga. E qualcuno in barella trasportato nella casa. Il vecchio non era morto. Chissà, forse si era ammalato gravemente e ora tornava. In casa c'era evidentemente più d'una persona. Una badante insieme a lui?
Stamattina l'ho visto uscir di casa e camminare lentamente con un bastone. Il vecchio è tornato e, sia pur più fragile, ancora in vita e parzialmente autonomo.
Un altro squarcio sull'ultima età della vita.

La perdita di autonomia mi assilla. L'idea che nell'ultima età dovrò essere accudito nelle mie occupazioni più elementari, mi preoccupa.
Non so rassegnarmi.
Ma, per quanto in là nel tempo, pavento che tale sarà anche la mia sorte.

(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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