Vecchiaie
diverse. (20-053)
Ho
avuto tre cani. Ormai me n'è rimasto soltanto uno.
La
prima è morta cinque anni fa. Aveva 13 anni. Morta quasi
d'improvviso per problemi cardiaci. Aveva cominciato a mostrare segni di vecchiaia qualche tempo prima della sua fine: un pò
di peluria bianca sul muso, lentezza nel salire e scendere le
scalere, pigrizia nelle passeggiate quotidiane.
Il
secondo è morto meno di un anno fa a 18 anni: una bella età per un
cane. La sua vita lunga mi ha permesso di osservarne per lungo tempo
il declino. Nei movimenti sempre più lenti, nella difficoltà a
salire e scendere da poltrone e perfino dalla sua brandina, nella
sordità e debolezza di vista sempre più accentuate: finchè negli
ultimi mesi lo prendevo regolarmente in braccio per scendere o
salire.
Ora
mi è rimasto un solo cane. A luglio compirà 13 anni. Fino a qualche
mese fa era vivace e giocoso, ma, qualche tempo dopo la scomparsa del
suo compagno, ha comiciato a diventare più lento, più pigro. Quando
scendiamo le scale per uscire a passeggio, prima di muoversi aspetta
sul pianerottolo, finchè io non abbia sceso una rampa. Insomma
mostra segni di involuzione senile, sia nel carattere che nel fisico.
In
qualche modo i tre cani mi hanno mostrato tre tipi diversi di
vecchiaia.
Nei
primi anni di questo diario ero già giunto alla conclusione che di
vecchiaie, fra gli umani, ve ne sono di molti tipi differenti: quasi una
diversa per ognuno.
I
miei tre cani confermano quell'osservazione.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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