Sono
uscite la nuove Linee
guida per una sana alimentazione italiana.
(20-038).
A fine anno 2019, sono stati
finalmente pubblicati i consigli agli italiani per una sana
alimentazione, da parte di un ente istituzionale.
Avevano cominciato a essere formulate
la prima volta nel 1986. Sono state aggiornate tre volte, nel 1997,
nel 2003 e adesso, nel 2019. L'ultima versione è stata pubblicata
sotto l'egida del CREA ed ha coinvolto una commissione di un
centinaio di membri.
Anche le dimensioni del documento sono
state diverse. Da una trentina di pagine delle prime edizioni alle
230 pagine dell'ultima.
Poichè il cibo è la mia passione
senile, le ho lette tutte (!) e ne traccio di seguito una sommaria
presentazione, cominciando dagli aspetti positivi.
L'ultima edizione si distingue
nettamente dalle altre per una scelta inequivocabile per la dieta
mediterranea, citata più volte come base delle scelte della
commissione. Non solo, una notevole enfasi è posta sul consumo di
frutta e verdura considerate fonte della salute.
"...
la promozione di frutta e verdura resta la raccomandazione alimentare
più consolidata nell'ambito della salute pubblica ... per il consumo
di frutta e verdura non c'è limite superiore." (pag. 45)
Un'altra enfasi significativa è data
a cereali integrali e legumi e al loro contenuto di fibra.
"...
almeno metà dei cereali siano integrali ... buona pratica sostituire
cereali raffinati con cereali integrali ..." (pag. 55)
La prima sezione che raggruppa le due
indicazioni appena citate, insieme al capitolo sull'acqua, va sotto
il titolo "Più è meglio". Rappresenta un bel passo avanti
rispetto alla vaghezza delle prime edizioni: ora finalmente si coglie
il nesso fondamentale fra alimentazione e salute, e il ruolo cruciale
dei vegetali.
In una seconda sezione dal titolo
"Meno è meglio" si prendono in considerazione i
grassi, lo zucchero il sale e le bevande alcoliche. L'aspetto più
rilevante è l'assoluto ridimensionamento dello zucchero come buon
nutriente. Le Linee mettono in guardia dal consumo di
bevande zuccherate e raccomandano un consumo solo occasionale
di dolci e dolciumi, con buona pace dell'enorme produzione nazionale
di merendine dolci insalubri, soprattutto per bambini.
Ancor più notevole è la presa di
posizione sulle bevande alcoliche, finalmente definite per quel che
sono: apportatrici di calorie vuote, dannose per la salute in
qualunque quantità, senza presunte valenze salutari.
Interessante è anche la valutazione
della carne. La carne rossa nella dieta proposta dalle Linee Guida è
di 100g a settimana (ma il totale delle carni ammonta a 300g a
settimana). Ma è la dichiarazione (più volte espressa) che per una
buona salute si deve diminuire la quantità di carne consumata, che
rappresenta la nota più significativa.
Soprattutto l'inserimento delle carni
conservate in una classe apposita definita 'alimenti voluttuari', per
i quali non si dà un'indicazione di consumo settimanale, bensì se
ne consiglia al massimo un uso occasionale (una volta al mese?),
affermando che non vi è una quantità (di tale carne
conservata e lavorata) che sia esente da rischi e
che si tratta di
"alimenti che non sono
indispensabili e rischiano di compromettere ... la salute."
(da Tabella 9.3)
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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