06 aprile 2020

Sono uscite le nuove Linee guida per una sana alimentazione italiana (20-038)

Sono uscite la nuove Linee guida per una sana alimentazione italiana. (20-038).
A fine anno 2019, sono stati finalmente pubblicati i consigli agli italiani per una sana alimentazione, da parte di un ente istituzionale.
Avevano cominciato a essere formulate la prima volta nel 1986. Sono state aggiornate tre volte, nel 1997, nel 2003 e adesso, nel 2019. L'ultima versione è stata pubblicata sotto l'egida del CREA ed ha coinvolto una commissione di un centinaio di membri.
Anche le dimensioni del documento sono state diverse. Da una trentina di pagine delle prime edizioni alle 230 pagine dell'ultima.
Poichè il cibo è la mia passione senile, le ho lette tutte (!) e ne traccio di seguito una sommaria presentazione, cominciando dagli aspetti positivi.

L'ultima edizione si distingue nettamente dalle altre per una scelta inequivocabile per la dieta mediterranea, citata più volte come base delle scelte della commissione. Non solo, una notevole enfasi è posta sul consumo di frutta e verdura considerate fonte della salute.
"... la promozione di frutta e verdura resta la raccomandazione alimentare più consolidata nell'ambito della salute pubblica ... per il consumo di frutta e verdura non c'è limite superiore." (pag. 45)
Un'altra enfasi significativa è data a cereali integrali e legumi e al loro contenuto di fibra.
"... almeno metà dei cereali siano integrali ... buona pratica sostituire cereali raffinati con cereali integrali ..." (pag. 55)
La prima sezione che raggruppa le due indicazioni appena citate, insieme al capitolo sull'acqua, va sotto il titolo "Più è meglio". Rappresenta un bel passo avanti rispetto alla vaghezza delle prime edizioni: ora finalmente si coglie il nesso fondamentale fra alimentazione e salute, e il ruolo cruciale dei vegetali.

In una seconda sezione dal titolo "Meno è meglio" si prendono in considerazione i grassi, lo zucchero il sale e le bevande alcoliche. L'aspetto più rilevante è l'assoluto ridimensionamento dello zucchero come buon nutriente. Le Linee mettono in guardia dal consumo di bevande zuccherate e raccomandano un consumo solo occasionale di dolci e dolciumi, con buona pace dell'enorme produzione nazionale di merendine dolci insalubri, soprattutto per bambini.
Ancor più notevole è la presa di posizione sulle bevande alcoliche, finalmente definite per quel che sono: apportatrici di calorie vuote, dannose per la salute in qualunque quantità, senza presunte valenze salutari.
Interessante è anche la valutazione della carne. La carne rossa nella dieta proposta dalle Linee Guida è di 100g a settimana (ma il totale delle carni ammonta a 300g a settimana). Ma è la dichiarazione (più volte espressa) che per una buona salute si deve diminuire la quantità di carne consumata, che rappresenta la nota più significativa.
Soprattutto l'inserimento delle carni conservate in una classe apposita definita 'alimenti voluttuari', per i quali non si dà un'indicazione di consumo settimanale, bensì se ne consiglia al massimo un uso occasionale (una volta al mese?), affermando che non vi è una quantità (di tale carne conservata e lavorata) che sia esente da rischi e che si tratta di
"alimenti che non sono indispensabili e rischiano di compromettere ... la salute."
(da Tabella 9.3)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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