16 febbraio 2020

Urologi (20-017)

Urologi. (20-017)
Recentemente ho fatto la visita annuale dall'urologo, per controllare lo stato della mia prostata. Da quando la prostata ha cominciato a ingrandirsi, 13 anni fa, sono stato visitato da 7-8 medici specialisti diversi. Sono in grado di fare confronti.
La maggior parte ha insistito perchè avviassi una terapia farmacologica a base di finasteride e tamsulosina, cosa che non ho mai fatto (ho provato in una sola occasione quest'ultima, con reazioni tipo mal di testa, nausea e astenia generale). Mi sono limitato ad assumere prodotti erboristici. Risutato: la prostata ha continuato a ingrandirsi ed è aumentato anche il Psa, sia pure restando sotto il livello di guardia.
L'ultimo specialista era un giovane specializzando, purtroppo pieno di sè (o forse insicuro). Ha insistito perchè facessi la terapia con farmaci, mi ha dipinto foschi scenari futuri, mi ha detto che i prodotti erboristici non servono a nulla e quindi potevo smetterli da subito, perchè non vi sono evidenze scientifiche che servano. Ha dato per scontato che con i farmaci la prostata sarebbe diminuita e allora si sarebbe potuto fare un intervento per ridurla chirurgicamente. Per la maggor parte del tempo ha battuto sulla tastiera del computer, per darmi la risposta della visita. Nessun rapporto umano, se non la sua scienza contro la mia resistenza.
Non gliene voglio. È giovane, imparerà che prima di tutto bisogna avere rispetto per i pazienti, perchè in ultima analisi il corpo è loro. Ma ciò che mi ha colpito è stata la sicurezza che i suoi farmaci avrebbero funzionato, la sicurezza nella sua scienza.
Alla fine mi ha chiesto che cosa farò. Gli ho risposto che avrei portato le sue considerazioni al geriatra che mi segue. Deluso per la mia scelta, si è rassegnato.

Non sono tutti così.
Quattro urologi fa, ho incontrato uno splendido specialista, gentile e rispettoso, conoscitore delle alternative erboristiche, che non metteva la sua scienza davanti alla mia libertà di scelta.
Penso che sia giunto il tempo di rivolgermi soltanto a lui per le visite successive, perchè continuare a farmi visitare da cani e porci è un'inutile perdita di tempo. Non conoscono il mio corpo, si limitano a dare consigli ricavati dai loro protocolli rigidi (mai uno che mi abbia spiegato l'origine della malattia).


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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