29 novembre 2019

Un sms (19-133)

Un sms dall'Unità Locale Sanitaria. (19-133)
Ho ricevuto un messaggio telefonico dall'Usl della mia provincia. 
Mi invitava a vaccinarmi contro ... l'influenza! Ho saputo che tale messaggio è stato inviato a tutte le decine di migliaia di abitanti anziani della mia provincia. La vaccinazione è gratuita (mi pare).
Non l'ho fatto.
E non lo farò neppure in futuro.
Capisco che l'influenza possa essere facile causa di morte per un anziano. Soprattutto perchè i vecchi hanno difese immunitarie molto basse. Capisco che un anziano ammalato costituisca un aggravio di spese per la collettività. Ma faccio due considerazioni.
Prima.
Un anziano, molto anziano, in qualche modo deve morire: l'influenza è un buon modo di por fine alla nostra esistenza di vecchi. Rapido e relativamente indolore. Quindi la vaccinazione prolungherebbe un'esistenza già ridotta al lumicino. Meglio lasciar fare alla natura: se l'anziano supera la crisi influenzale significa che ha ancora qualche strumento per sopravvivere, altrimenti non ha mezzi e soccombe. Meglio che soccomba.
Seconda.
Non sarebbe meglio aumentare le difese immunitarie piuttosto che ricorrere a un vaccino? Quali interessi economici sono in ballo in questa smania di vaccinare tutti e di più, almeno qui in Italia?

Le difese immunitarie si migliorano prima di tutto con un'adeguata alimentazione di vegetali freschi (e non con cibo industriale conservato), poi con una supplementazione di alcune vitamine delle quali gli anziani sono gravemente carenti (la D3 e la B12), infine con un potenziamento della flora batterica intestinale, che si può ottenere facilmente con l'assunzione di kefir, da fare comodamente a casa propria.
Senza spese, senza farmaci, senza vaccini.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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