Gran
caldo 2019. (19-093)
Negli
ultimi due mesi nella mia città il termometro ha superato i 33°C: a
fine giugno è arrivato a 38, in luglio a 36 e in questi giorni di
agosto a 34. Queste temperature sono anomale dove abito e così le
patisco particolarmente (e meno male che in casa ho l'aria
condizionata).
Ormai
ho 73 anni: la capacità di adattamento al gran caldo si sta
affievolendo. Altro segno di vecchiaia (vedi n. 19-077).
Ho
sofferto in special modo l'ultima impennata di agosto. Complice forse
un'umidità maggiore o le mie condizioni fisiche generali, fatto sta
che mi sono trascinato fra poltrona e letto tutto il giorno. Ho
dormito in tarda mattinata; poi nel pomeriggio e infine in serata
sono crollato davanti alla tv.
E'
evidente che il tentativo del mio organismo di adattarsi è costato
molta energia, col risultato che sono stato stanco morto tutto
il giorno.
Non
ricordo di aver patito il caldo nella mia vita. In un viaggio in
Marocco, fatto in gioventù, ricordo di aver dormito deliziosamente
all'aperto con 38 °C !!
Capacità
di adattamento: diminuisce col passare degli anni. Nei riguardi del
caldo e del freddo, ma anche nei confronti delle difficoltà della
vita, oppure nei rapporti con i propri intimi.
Mi adatto sempre meno.
E
comunque con gran fatica.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private:
holgar.pd@gmail.com )
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