Mi
sono stancato. (19-065)
Sono
a passeggio coi cani. Mi fermo in una piazzetta pedonale dove sono
alberi e panchine. Qualcuno ha rotto una bottiglia di birra e ha
lasciato i frammenti sparsi. Lo maledico dal più profondo e mi metto
a raccoglere i frammenti di vetro, perchè i cani non si feriscano.
Lì vicino vi sono dei cassonetti per la raccolta differenziata dei
rifiuti. Un altro anziano sta scopando attorno ai cassonetti.
Svolgiamo entrambi un modesto lavoro sociale. Quando ci incrociamo
comincia a inveire contro gli autori di quel degrado. Sono d'accordo
con lui. Ma all'improvviso inveisce contro i ragazzi stranieri
(magrebini) che a volte stazionano nella piazzetta. Ma la piazzetta è
frequentata anche da ragazzi italiani. Perchè ha deciso che la
responsabilità è di quelli stranieri? Lo ha visto fare?
O
si tratta di banale pregiudizio?
Propendo
per questa ipotesi e mi scaldo subito. Gli dico che ci sono anche
italiani che stazionano lì, che non si può accusare senza una
prova, dando per scontato che siano sempre gli altri a comportarsi
male. Se una cosa è sbagliata è sbagliata e basta, non dipende dal colore della pelle.
Non
sopporto più quest'onda razzista, miope, ignorante e cattiva, verso
i diversi.
Vorrei
dire al signore che, viste le decine di milioni di africani ridotti
in schiavitù nei secoli XVI--XIX, sui quali si sono arricchite
nazioni quali Spagna, Portogallo, Olanda, Gran Bretagna, Usa; visto
il colonialismo (c'è dentro anche l'Italia), il neocolonialismo che
dura tuttora nel XXI secolo; visto dunque che l'occidente si è
arricchito depredando altri popoli con la violenza, è naturale che
ora faccia gola a popolazioni più povere e che attiri soprattutto
giovani africani verso il nord.
Insomma:
abbiamo creato noi occidentali un dislivello di ricchezza? Orbene è
naturale che attiriamo chi tale ricchezza non ce l'ha.
L'immigrazione
moderna è figlia del colonialismo occidentale.
Non possiamo
lamentarcene, anche se la nostra responsabilità individuale è
sfumata (nessuno di noi è un negriero), viviamo però di quella
ricchezza prodotta in altri secoli col sopruso a danno di coloro i
cui bis-bis-bis nipoti oggi bussano alle nostre frontiere.
Mi
sono stancato di sentir concetti grossolani e non accoglienti.
Ho
deciso di intervenire ogni volta che posso.
Fortuna
di essere vecchi: non ho più nulla da perdere.
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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