17 giugno 2019

Cellulare (19-070)

Cellulare. (19-070)
Ricordo il mio primo telefono portatile, acquistato circa vent'anni fa: grande, pesante, ma ...magico! Mi permetteva di essere sempre reperibile, chi mi cercava mi poteva trovare ovunque; io stesso potevo chiamare chiunque, da ogni luogo: una novità assoluta, per quei tempi.
Ricordo anche la seconda rivoluzione: lo smart-phone o telefono intelligente. Addirittura un piccolo computer portatile, col quale fare mille cose. Soprattutto essere sempre connessi.
Questo passaggio mi trovò molto più tiepido: rimasi col mio telefono mobile di vecchio tipo, e non abboccai alla novità.
Cellulare e smart-phone sono oggetti dannosi; meglio non portarli troppo vicino alla pelle, neanche quando sono in quiete. Così quando lo metto in tasca uso dei distanziatori che lo tengano ad almeno cinque centimetri dal corpo. Risultato: ho sempre le tasche gonfie. Fastidioso, specialmente d'estate.
Ieri ho riflettuto: mi sono reso conto che le mie abitudini sono cambiate? Che mi è diventato assolutamente necessario un oggetto del quale ho fatto a meno nei primi cinquant'anni della mia vita?
Poichè sono vecchio, ho potuto fare il confronto con prima.
Nessun miglioramento reale della mia vita.
Sì, certo, una comodità maggiore.
Ma nulla di più.
E poi, parliamoci chiaro: non è che io viva in un luogo deserto. Sono sempre vicino a gente. 
In caso di necessità posso rivolgermi ad altri.
Ho scoperto che il cellulare non mi serve, (anche perchè continuo ad avere il telefono fisso a casa).
Ho scoperto che posso farne a meno.
Da ieri non lo porto più con me.
Chi mi vuole mi cercherà di più.
Che libertà!


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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