27 gennaio 2019

Un addio (19-011)

Un addio. (19-011)
Ho rivisto ieri un vecchio compagno di scuola, dopo forse 5 o 6 anni da che non lo incontravo.
Poiché qualche mese fa gli avevo inviato copia di un testo che aveva scritto sua madre 70 anni or sono (vedi 18-157), mi ha ringraziato, anche perchè non lo conosceva. 
Avevo allegato al libro una lettera scherzosa su vecchaia e morte. E così siamo finiti col fare qualche battuta sulla nostra fine vita, oltre a ricordare eventi che avevamo vissuto insieme.
Vederlo mi ha sollevato da un dubbio: che fosse ancora in vita e che stesse ancora bene. 
E anche che non si fosse offeso per il tono della lettera inviatagli.
Abbiamo scambiato poche parole.
Ci siamo lasciati salutandoci in modo speciale.
Gliel'ho proposto io: ”E meglio che ci salutiamo come fosse l'ultimo nostro incontro da vivi, perchè ci vediamo poco e nei prossimi anni uno di noi potrebbe defungere e il superstite potrebbe non accorgersi della morte dell'altro e non partecipare quindi al funerale per l'addio. Diciamoci addio adesso!”
Così è stato: ci siamo detti addio.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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