Ancora
imprudenze. (18-115)
Me
ne vergogno. Ma continuo a essere imprudente.
Soprattutto,
alla guida dell'auto mi distraggo.
Oggi
si è aggiunta un'imprudenza ulteriore, a piedi.
Stavo
andando a prendere il tram. Giunto allo sbocco della galleria ove si
trova la fermata, mi accorgo che il tram è già arrivato e la gente
comincia a salire. Siamo in estate e le corse sono più rade. Così,
per fare più in fretta e non perdere quella corsa, mi metto a
correre. Ma per salire devo attraversare la strada. Avendo l'occhio
alla porta del tram mi accingo, correndo, ad attraversarla. Con un
colpo d'occhio valuto le auto che percorrono la strada: hanno
rallentato, vi sono le striscie pedonali. Attraverso la strada di
corsa; per giunta inciampo, ma sto miracolosamente in piedi. Giungo
in tempo e salgo sul tram.
Quanta
imprudenza in pochi secondi!
Non
si può attraversare una strada di corsa.
Non si può far di tutto
per prendere un tram: si prende la corsa dopo.
Non si può, da
vecchi, fare le cose che ci riuscivano da giovani.
Non
si può essere così imprudenti.
Con l'imprudenza accorcio la mia vecchiaia.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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