24 agosto 2018

Ancora imprudenze (18-115)

Ancora imprudenze. (18-115)
Me ne vergogno. Ma continuo a essere imprudente.
Soprattutto, alla guida dell'auto mi distraggo.
Oggi si è aggiunta un'imprudenza ulteriore, a piedi.
Stavo andando a prendere il tram. Giunto allo sbocco della galleria ove si trova la fermata, mi accorgo che il tram è già arrivato e la gente comincia a salire. Siamo in estate e le corse sono più rade. Così, per fare più in fretta e non perdere quella corsa, mi metto a correre. Ma per salire devo attraversare la strada. Avendo l'occhio alla porta del tram mi accingo, correndo, ad attraversarla. Con un colpo d'occhio valuto le auto che percorrono la strada: hanno rallentato, vi sono le striscie pedonali. Attraverso la strada di corsa; per giunta inciampo, ma sto miracolosamente in piedi. Giungo in tempo e salgo sul tram.
Quanta imprudenza in pochi secondi!
Non si può attraversare una strada di corsa. 
Non si può far di tutto per prendere un tram: si prende la corsa dopo. 
Non si può, da vecchi, fare le cose che ci riuscivano da giovani.
Non si può essere così imprudenti.
Con l'imprudenza accorcio la mia vecchiaia.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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