Continuità. (18-073) (28/05/18)
Ho
una nipotina di quasi tre anni. I genitori hanno deciso di mandarla
all'asilo nido quando non aveva ancora un anno, dunque questo è il
terzo e ultimo anno di nido che frequenta. L'anno prossimo
frequenterà la scuola d'infanzia. Un altro ordine di scuola.
La
scuola, attentissima al valore simbolico di questo passaggio, ha
organizzato una specie di cerimonia per il conferimento del diploma
di nido per quei bambini che finiscono il ciclo.
Piccola
cerimonia, semplice, ma curata, alla presenza di genitori e nonni.
È
stato emozionante per bambini e parenti presenti.
I
bambini, tutti vestiti con una semplice tunica rossa, erano seduti da
un lato. Dall'altro stavano i parenti. Un maestra chiamava i bambini
uno per volta, li faceva salire su una pedana rialzata, dava loro il
diploma con tanto di foto e metteva loro in testa il tocco
(cappello nero cilindrico a tesa larga, a somiglianza di quanto
avviene nelle cerimonie di laurea di primo livello in Usa). Infine si
complimentava per la fine del ciclo e dava loro la mano.
I genitori
applaudivano. I bambini tornavano a sedere al loro posto, composti e
silenziosi.
È
stato emozionante.
Per la serietà di quei piccolini e per il
carattere di importante cerimonia dato dalla scuola.
Quando
ero giovane padre, avevo il problema di mandare mio figlio in una
scuola d'infanzia, diversa da quelle disponibili nella mia città
(quasi tutte religiose cattoliche). Ebbi la fortuna di incontrare un
gruppo di genitori che aveva il mio stesso problema e che aveva
costituito un asilo privato, chiamato "asilo anti-autoritario".
Vi iscrissi mio figlio e partecipai all'esperienza. Eravamo
un'avanguardia. Testimoniavamo un bisogno. Non ci piegavamo alla
routine delle scuole cosiddette normali.
Sono
passati più di quarant'anni da allora. Eppure altri genitori
(praticamente la generazione successiva) hanno avuto il nostro stesso
problema e vi hanno risposto in modo molto più brillante.
La
scuola frequentata da mia nipote è perfettamente strutturata e
all'avanguardia per quanto riguarda la pedagogia.
Sono
commosso per come vi sia stata una continuità di intenti fra la mia
generazione e quella successiva, senza che ci abbiano copiato, senza
che vi sia stata trasmissione di modelli e strutture.
Basta
trasmettere il bisogno: poi ogni generazione sceglie la forma che più
le si confà.
Il
nido frequentato da mia nipote è un nido Montessori.
Metodo
diffuso nel mondo già a partire dagli anni trenta del XX secolo!
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Nessun commento:
Posta un commento