Vestiario.
(18-047)
Ho
passato tutto l'inverno vestendo soltanto due o tre paia di jeans blu e
due o tre maglioni (o pile), grigi o verdi o blu; e sotto i
maglioni delle maglie verdi o blu. Nient'altro.
Mi
sono vestito malissimo.
Soltanto
quando mi sono recato a pranzo da parenti o a tenere conferenze o
lezioni, mi curavo un po' di più, vestendo di nero o di blu (jeans,
maglione e camicia).
Non
ho mai curato l'aspetto del vestiario, da giovane e nella mezza età.
Un
mio vecchio vizio.
Ma
ora che sono vecchio la cosa è peggiorata.
In qualche pagina degli
anni precedenti ho giudicato male quegli anziani che si vestono solo
in tuta o con maglie piene di scritte, come usano fare gli
adolescenti. Anzi, ho caldeggiato l'idea che i vecchi devono curare
il proprio aspetto, si devono vestire in modo dignitoso: da
vecchi, ma con dignità.
Ma
quando si è trattato di applicarlo a me, me ne sono disinteressato.
Da
una parte è il mio vecchio vizio che continua a ripresentarsi;
dall'altra è che effettivamente aumentando gli anni diminuisce
l'interesse per il proprio aspetto esteriore.
Non
tanto perchè la pelle, il corpo, la faccia si mostrano proprio
deteriorati e dunque è impossibile abbellirli; quanto perchè viene
meno il desiderio di apparire piacevoli.
In
questo sono uguale a quegli anziani che tanto ho rimproverato per la loro
sciatteria.
Un
vecchio sciatto, sono.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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