Leggere.
(18-053)
Amo
leggere.
Saggi,
ma anche narrativa.
Poca narrativa moderna: privilegio quella del XIX
secolo o degli inizi del XX.
Così,
negli ultimi tempi ho letto romanzi che non avevo letto in gioventù:
Verga, Silone, Pirandello.
I Malavoglia, Mastro don Gesualdo,
Fontamara, Il fu Mattia Pascal.
Nel
caso di quest'ultimo ne sto facendo una rilettura. Ho scoperto
infatti che è passato così tanto tempo dalla prima lettura che il
romanzo riletto sembra un romanzo … nuovo.
Ho
deciso di rileggere anche il romanzo italiano per antonomasia: I
promessi sposi.
Confesso
che nessuno dei romanzi su citati mi ha deluso. Anzi, si tratta di
ottimi romanzi, anche oggi, anche per me che non sono un letterato.
Si tratta di opere che ti conquistano da subito, scritte in modo
magnifico, profonde: si meritano la fama che hanno.
Leggerle
o rileggerle da vecchio dà un di più di piacere: sembra di
apprezzarne maggiormente il valore (leggere un'opera da giovane o da
vecchio è differente).
Praticamente
le mie scelte di lettura di questi ultimi anni hanno riguardato i
cosiddetti classici. Non mi piace cercare nella letteratura moderna
opere che diventeranno classici.
Bisognerebbe leggere molto e scartare
molto.
Ci
vuole troppo tempo.
E
io, a 72 anni, di tempo non ne ho più tanto.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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