14 gennaio 2018

Sbalordito (18-006)

Sbalordito. (18-006)
Un paio di mesi fa portavo ancora mio nipote di tre anni al parco giochi (non faceva troppo freddo). Lui ama soprattutto l'altalena e lo scivolo. Soddisfatti i suoi bisogni relativi ai quei giochi, si era messo a giocare con i sassolini del parco, sotto la struttura dello scivolo. C'era una parte direttamente sotto la scaletta d'accesso e anche una barriera di legno che divideva uno spazio interno da quello esterno. Lui era dentro, io ero fuori. D'improvviso mi guarda e sorridendo mi chiede:"Che cosa vuoi?" Dopo un'attimo di indecisione ho capito che voleva fare un gioco di ruolo. Come se fosse un barista e io un cliente. Gli ho risposto:"Un caffè!" Prontamente mi ha dato un sassolino che simulava la tazzina; l'ho preso e ho fatto finta di bere, manifestando tutto il mio gradimento. Abbiamo continuato a giocare così per dieci minuti.
Colpito da questo fatto, alla prima occasione gli ho regalato una cucinetta da bambini con stoviglie, piattini, tazzine e molti oggetti di palstica che imitavano frutta,  verdura e altri alimenti. Quando gliel'ho consegnato a casa sua era felicissimo. Abbiamo giocato per più di un'ora. In quell'occasione per fare dei confronti fra ciò che è vero e ciò che è finto ho cercato nel frigorifero di casa sua della frutta e della verdura. Non ne ho trovata. La cosa mi ha inquietato, ma ho pensato che l'assenza fosse dovuta a un ritardo nella spesa.
Qualche settimana dopo ho ripetuto il gioco e ancora ho cercato frutta e verdura: ho trovato solo un limone e una cipolla! Incredulo ho cercato nel congelatore buste di qualcosa di vegetale: nulla se non patate da friggere.
Sono sbalordito: in quella casa non ci sono cibi vegetali freschi, così come li si trova in natura. A parte il modello deformato che viene dato al bambino su ciò che è cibo, non posso capacitarmi che la famiglia di mio figlio non mangi vegetali (se non patate, pane, pasta, biscotti).
Senza invocare le raccomandazioni dei vari organismi sulla necessità di mangiare vegetali freschi, di assumere fibra vegetale, di mettere nella dieta frutta e verdura fresche, basterebbe lo slogan dell'istituto dei tumori di Genova: cinque porzioni di frutta e verdura al giorno costituiscono una prevenzione dal cancro.
Di tutto quello che ho imparato in quarant'anni (sul cibo) non è passata a mio figlio la benchè minima informazione. Passi, se si trattasse di arte, scienza o letteratura; ma si tratta di cibo e non mangiare gli alimenti di base, dei quali la specie umana si è nutrita negli ultimi due-tre milioni d'anni, non può che causare malattie.
Non subito (anche se potrebbe avvenire presto), sicuramente nella vecchiaia.
Sono ancora sbalordito.
Mio figlio si sta preparando una vecchiaia malata.


L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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