Sbalordito.
(18-006)
Un
paio di mesi fa portavo ancora mio nipote di tre anni al parco
giochi (non faceva troppo freddo). Lui ama soprattutto l'altalena e lo scivolo. Soddisfatti i
suoi bisogni relativi ai quei giochi, si era messo a giocare con i
sassolini del parco, sotto la struttura dello scivolo. C'era una
parte direttamente sotto la scaletta d'accesso e anche una barriera di
legno che divideva uno spazio interno da quello esterno. Lui era
dentro, io ero fuori. D'improvviso mi guarda e sorridendo mi
chiede:"Che cosa vuoi?" Dopo un'attimo di indecisione ho
capito che voleva fare un gioco di ruolo. Come se fosse un barista e
io un cliente. Gli ho risposto:"Un caffè!" Prontamente mi
ha dato un sassolino che simulava la tazzina; l'ho preso e ho fatto
finta di bere, manifestando tutto il mio gradimento. Abbiamo
continuato a giocare così per dieci minuti.
Colpito
da questo fatto, alla prima occasione gli ho regalato una cucinetta
da bambini con stoviglie, piattini, tazzine e molti oggetti di
palstica che imitavano frutta, verdura e altri alimenti. Quando gliel'ho consegnato a
casa sua era felicissimo. Abbiamo giocato per più di un'ora. In
quell'occasione per fare dei confronti fra ciò che è vero e ciò
che è finto ho cercato nel frigorifero di casa sua della frutta e
della verdura. Non ne ho trovata. La cosa mi ha inquietato, ma ho
pensato che l'assenza fosse dovuta a un ritardo nella spesa.
Qualche
settimana dopo ho ripetuto il gioco e ancora ho cercato frutta e
verdura: ho trovato solo un limone e una cipolla! Incredulo ho cercato nel
congelatore buste di qualcosa di vegetale: nulla se non patate da
friggere.
Sono
sbalordito: in quella casa non ci sono cibi vegetali freschi, così
come li si trova in natura. A parte il modello deformato che viene
dato al bambino su ciò che è cibo, non posso capacitarmi che la
famiglia di mio figlio non mangi vegetali (se non patate, pane,
pasta, biscotti).
Senza invocare le raccomandazioni dei vari organismi sulla necessità di mangiare vegetali freschi, di assumere fibra vegetale, di mettere nella dieta frutta e verdura fresche, basterebbe lo slogan dell'istituto dei tumori di Genova: cinque porzioni di frutta e verdura al giorno costituiscono una prevenzione dal cancro.
Di
tutto quello che ho imparato in quarant'anni (sul cibo) non è
passata a mio figlio la benchè minima informazione. Passi, se si
trattasse di arte, scienza o letteratura; ma si tratta di cibo e non
mangiare gli alimenti di base, dei quali la specie umana si è nutrita negli
ultimi due-tre milioni d'anni, non può che causare malattie.
Non
subito (anche se potrebbe avvenire presto), sicuramente nella
vecchiaia.
Sono
ancora sbalordito.
Mio figlio si sta preparando una vecchiaia malata.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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