Freddo.
(18-011)
Quest'estate
ho patito il gran caldo. Contrariamente a quanto era avvenuto l'altr'anno.
Da vecchi si diminuisce la capacità di adattarsi agli
sbalzi di temperatura. Lo sapevo. È per questo che mi meravigliai
due anni fa: sembrava che la mia adattabilità fosse stata recuperata
in pieno (rispetto ad anni ancora precedenti). Ma è una
caratteristica della vecchiaia procedere a sbalzi. Un anno va bene,
un altro va male, poi sempre più numerosi sono gli anni in cui va
male (si perde capacità di adattamento).
Adesso
siamo in inverno. Un inverno mite, soprattutto in questo mese di
gennaio.
Eppure
patisco di più il freddo. Fin da novembre ho cominciato ad aver
freddo alle cosce (e ho indossato le tipiche mutande di lana degli anziani!). Poi
al tronco (e ho indossato un doppio maglione). Infine di notte: sono
costretto ad andare a letto con un gilè di lana.
Vecchiaia?
Sicuramente sì,
ma questi cambiamenti mi stanno bene, li considero proprio l'essenza
della mia ultima età.
Non
le malattie.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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