Selettivi.
(17-192)
Ieri
dicevo che quei pochi caffè (ristretti) che bevo al mese devono essere molto buoni.
E' ovvio, li bevo per piacere e
dunque devono essere piacevoli (naturalmente piacevoli per me, non
per gli altri).
E
così pretendo che mi scaldino la tazzina (perchè un caffè
ristretto in tazzina fredda diventa tiepido!); chiedo che sia
macchiato pochissimo, ma con latte quasi montato; metto una
piccola, ma precisa quantità di zucchero: poco più o poco meno lo
fa diventare o troppo dolce o troppo amaro.
Sono
diventato esigentissimo.
Da
giovane un caffè era un caffè, e via. Ero di bocca buona.
Da
vecchio non più.
Ciò
vale anche in altri settori. Nel cibo, naturalmente.
Ma
anche negli spettacoli. I film per esempio. Devono essere fatti molto
bene, con contenuti importanti, ben recitati, con buona tecnica,
senza cadute.
Lo
stesso per la musica, per la letteratura, per i saggi. E per le
persone che incontro.
Tutto
quello che non soddisfa un livello elevato, o mi delude, o mi annoia.
Mi
pare normale che si diventi così da vecchi.
Numerosi aspetti della vita si son vissuti e provati molte volte, si è fatta una selezione, sappiamo ciò che
ci va bene e ciò che non ci piace.
I
vecchi sono molto selettivi.
(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni
private:
holgar.pd@gmail.com
)
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