23 dicembre 2017

Compagni di vecchiaia più vicini (17-195)

Compagni di vecchiaia più vicini. (17-195)
Approfitto sempre della conoscenza di persone più anziane di me, per scrutare l'esistenza dell'ultima fase della vita. Tali conoscenze sono un eccellente apprendimento. Ma il salto fra la mia età e quella di grandi vecchi (85-90 anni) è grande. Forse troppo: mi danno, sì, informazioni sull'estrema vecchiaia, ma non sui miei prossimi anni.
Cioè non mi rivelano come sarà la mia vita fra 3-7 anni, prima di raggiungere gli 80.
Così ho inserito nel mio campo di attenzione anziani ancora della mia fascia d'età: settantenni un poco più vicini agli ottanta di me.
È più facile incontrarli. Sono molto più attivi dei vecchi inoltrati
E fra questi vi sono parenti. Così nelle cene familiari che si fanno in questo periodo dell'anno, ne ho incontrati due: di 75 e 78 anni. Non hanno nulla di decrepito. 
Una parente soprattutto, la più giovane (75 anni). In forma fisica molto buona, anche se deve farsi operare alle anche, che le dolgono molto. Mostra la sua vecchiaia in campo mentale: dimentica facilmente, e i suoi discorsi sono generici e stereotipati.
L'altro parente (78 anni) è più lento, ma sempre in forma fisica più che dignitosa. Ha perduto soltanto un po' di udito. Però ha anche un fastidioso problema di equilibrio.
Entrambi sono sotto il giogo di assunzioni quotidiane di farmaci.

Insomma, guardando loro, non mi viene da temere la vecchiaia dei prossimi 5-10 anni.
Salvo che per le malattie cosiddette della vecchiaia e i farmaci che si sono assuefatti a prendere per il resto della vita.
Ma, per queste, ho il mio antidoto.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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