19 novembre 2017

Gite (17-177)

Gite. (17-177)
Nella mia infanzia, quando è cominciata l'era dell'automobile di massa, d'estate si andava qualche volta in gita, per un giorno. Si partiva con il pranzo al sacco e si passava una giornata in montagna o al mare. Era una festa, per noi bambini.
Da giovane adulto le gite non le ho più fatte: le ho sostituite coi viaggi, ben più impegnativi, per tempo e denaro.
Da vecchio, viaggi non ne faccio più: per la caduta dell'entusiasmo, per la fatica di organizzarli, per il denaro che è diventato poco. Ma non faccio più neppure gite di una giornata.
I vecchi spesso riducono i propri spazi di movimento. Non hanno la frenesia dei giovani di muoversi per andare lontano (e nemmeno l'economia). 
Già muoversi per le compere in quartiere, rappresenta un'occasione sociale e di svago.


Talvolta, quando io e mia moglie usciamo per andare a far la spesa in due o tre luoghi diversi (e passiamo per questo tutta la mattinata), al ritorno a casa ci diciamo ironicamente: “Guarda che bella gita che abbiamo fatto stamattina!”


Alcuni giorni fa, siamo stati entrambi dal medico di famiglia, per una serie di esami già fatti, da commentare col dottore e di altre eventuali prescrizioni ed esami. È stata una cosa (tra virgolette) impegnativa. Abbiamo colloquiato con gli altri pazienti in sala d'attesa e poi col medico per definire le scelte terapeutiche future. 
Fra una cosa e l'altra se ne è andata tutta la mattina. È stata anche un'occasione d'incontro con altre persone.
È stata proprio una gita diversa dal solito!

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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