Pagine
poco lette. (17-163)
Questo
diario sulla vecchiaia ha la forma del blog.
Vale
a dire che è scritto in forma elettronica e non su carta, ed è
messo in rete, cioè può essere letto da altri (ignoti), senza che io
lo fornisca materialmente.
Il
programma che mi permette tutto ciò si chiama blogger e
permette varie cose.
Per
esempio, di sapere quanti hanno letto una data pagina.
Così di tanto
in tanto sfoglio l'elenco delle pagine e controllo le letture.
Vi
è stato un periodo in cui i lettori erano molto molto pochi. Ho
riletto le pagine poco lette e alcune di queste mi sono parse
interessanti, ancora oggi dopo anni. Così ho deciso di segnalarne
alcune, cercando di invogliarne la lettura.
Tre
pagine mi sono parse omogenee e stimolanti: Un bellissimo novembre
(n. 419) sul lento declino che accompagna la vecchiaia, la pagina
successiva (n. 420) sull'aumento di coscienza necessario per vivere
la vecchiaia e il paragone fra vecchiaia e un albero: il gingko
biloba (si tratta di pagine della fine del 2013).
Un
altro paio di scritti poco letti sono stati il 425 e il 437: entrambi
hanno a che fare con i parenti; mia madre il primo, i miei cugini il
secondo. Nel primo riflettevo sulle somiglianze (in vecchiaia!) fra
me e mia madre; nel secondo giungevo alla conclusione che fratelli e
cugini ci aiutano a ricostruire il passato della nostra famiglia,
delle nostre radici.
Termino
segnalandone altri due: il 433 (sul timore di farsi male che prende
gli anziani) e soprattutto il 434, sull'idea di organizzare dei corsi
sulla morte per anziani.
Corsi che potrebbero essere utilissimi,
almeno per esorcizzarne il terrore.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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