14 maggio 2017

Giustificarsi (17-074)

Giustificarsi. (17-074)
Se sono io che mi accorgo di una qualche perdita dovuta alla vecchiaia, va tutto bene. 
Cioè, me ne accorgo io, ne ho preso coscienza, dunque, anche se mi dispiace, mi consolo perchè è rimasta in mio potere questa capacità di leggere la vita.
Diverso è il caso quando sono gli altri che mi fanno notare qualche defaillance.
Allora tendo a spiegare il mio comportamento come irrilevante, occasionale, causato da circostanze esterne.
Per esempio, la mia compagna talvolta mi fa notare che guido l'autovettura più lentamente del solito. Allora tendo a spiegare che ciò è dovuto alla strada viscida oppure a una stanchezza momentanea, oppure genericamente invoco ragioni di prudenza.
Gli esempi potrebbero essere tanti.
Il fatto è che mi irrita che siano gli altri a notare le mie perdite.
È come se, oltre alla perdita notata, io avessi perso anche la capacità di osservare i miei mancamenti.
Dunque, tendo a negare che siano dovuti alla vecchiaia.
"Perdinci, sarò io che ti dico se è vecchiaia o no!" concludo spesso.

E invece no. 
La vecchiaia possiede questa ulteriore debolezza: non ci si rende sempre conto che si sta cambiando.
In peggio.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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