Giustificarsi. (17-074)
Se sono io che mi accorgo
di una qualche perdita dovuta alla vecchiaia, va tutto bene.
Cioè,
me ne accorgo io, ne ho preso coscienza, dunque, anche se mi
dispiace, mi consolo perchè è rimasta in mio potere questa capacità
di leggere la vita.
Diverso è il caso quando
sono gli altri che mi fanno notare qualche defaillance.
Allora tendo a spiegare
il mio comportamento come irrilevante, occasionale, causato da circostanze
esterne.
Per esempio, la mia
compagna talvolta mi fa notare che guido l'autovettura più
lentamente del solito. Allora tendo a spiegare che ciò è dovuto
alla strada viscida oppure a una stanchezza momentanea, oppure
genericamente invoco ragioni di prudenza.
Gli esempi potrebbero
essere tanti.
Il fatto è che mi irrita
che siano gli altri a notare le mie perdite.
È come se, oltre alla
perdita notata, io avessi perso anche la capacità di osservare i
miei mancamenti.
Dunque, tendo a negare
che siano dovuti alla vecchiaia.
"Perdinci, sarò io
che ti dico se è vecchiaia o no!" concludo spesso.
E invece no.
La vecchiaia
possiede questa ulteriore debolezza: non ci si rende sempre conto che
si sta cambiando.
In peggio.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre
2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del
bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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