04 marzo 2017

Tabù (17-034)

Tabù. (17-034)
Nella vita di ogni coppia vi sono dei tabù. Degli argomenti sui quali non si deve parlare.
Anni di vita insieme ci portano a riconoscere ciò di cui il partner non gradisce neppur sentire parlare. Ci si adegua. E si tace.
Non dovrebbe essere così. Ma taluni lo fanno, magari per il quieto vivere.
Talvolta sono tabù che ci si crea senza motivo. Tabù che sono solo nella nostra testa.
L'approdo alla vecchiaia, i lunghi anni vissuti insieme possono ulteriormente cristallizzare le situazioni di silenzio e immobilità.
Ma la vecchiaia in qualche modo depura la vita. Fa decantare le situazioni.
Si può cambiare.

Uno dei tabù riguarda il denaro, i beni materiali. A chi lasciare questo o quello.
Dopo la morte di una persona gli eredi si scannano per l'eredità. E sembra uno squallido spettacolo. In realtà i beni sono anche il segno di un legame, di un affetto. Sono molto di più del denaro e del loro valore. Possono essere un segno tangibile e un segnale profondo. Essere la prova concreta che fra due persone (per esempio genitore e figlio) c'era o non c'era un'unione, al di là della parentela.
Arrivare a tarda età significa comprendere tutto ciò e cominciare a dare valore ai beni che si lasciano.
Se poi i due coniugi vengono da famiglie diverse e hanno figli diversi le cose si complicano.
Vi è un'unica categoria da applicare: l'equità, non far torto a nessuno.
Dare a ciascuno ciò che gli spetta e che si aspetta.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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