08 marzo 2017

Fortuna? (17-037)

Fortuna? (17-037)
Un conoscente della mia giovinezza è stato colpito dall'Alzheimer.
Anni addietro aveva subito un grosso infarto. Ha 77anni.
A un altro conoscente sono state cambiate le valvole del cuore, con una operazione lunga e invasiva (73 anni).
La mia ex moglie ha avuto il cancro al seno, ha problemi di apnee notturne e una fastidiosa labirintite (70 anni).
A mia cugina è stato diagnosticato un cancro al seno (60 anni).
Un altro conoscente della mia maturità (80 anni) ha il Parkinson.
Mi vergogno a dire che io sto bene. 
Sono fortunato? Ho degli ottimi geni?

Le malattie, nella vecchiaia, sembrano moltiplicarsi.
É solo una percezione sbagliata?
Nella realtà molti altri anziani stanno bene, ma, semplicemente, io non li conosco?
È un fatto che tutti gli anziani si lamentino quantomeno di dolori ossei o articolari.

L'atteggiamento della gente, anziana o no, è fatalista: sfortuna, debolezza genetica, ereditarietà. Questo determina le malattie. Soprattutto della terza età.
Non aggiungo altro, per essere coerente con le considerazioni della pagina di ieri (17-036).
Ma mi cresce la rabbia perchè continuo a cogliere, nei convincimenti delle persone, che vecchiaia sia sinonimo di malattia.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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