Fortuna? (17-037)
Un conoscente della mia
giovinezza è stato colpito dall'Alzheimer.
Anni addietro aveva
subito un grosso infarto. Ha 77anni.
A un altro conoscente
sono state cambiate le valvole del cuore, con una operazione lunga e
invasiva (73 anni).
La mia ex moglie ha avuto
il cancro al seno, ha problemi di apnee notturne e una fastidiosa
labirintite (70 anni).
A mia cugina è stato
diagnosticato un cancro al seno (60 anni).
Un altro conoscente della
mia maturità (80 anni) ha il Parkinson.
Mi vergogno a dire che io sto bene.
Sono fortunato? Ho degli ottimi geni?
Le malattie, nella
vecchiaia, sembrano moltiplicarsi.
É solo una percezione
sbagliata?
Nella realtà molti altri
anziani stanno bene, ma, semplicemente, io non li conosco?
È un fatto che tutti gli
anziani si lamentino quantomeno di dolori ossei o articolari.
L'atteggiamento della
gente, anziana o no, è fatalista: sfortuna, debolezza genetica,
ereditarietà. Questo determina le malattie. Soprattutto della terza
età.
Non aggiungo altro, per
essere coerente con le considerazioni della pagina di ieri (17-036).
Ma mi cresce la rabbia
perchè continuo a cogliere, nei convincimenti delle persone, che
vecchiaia sia sinonimo di malattia.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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