Un gradino. (16-189)
Norberto Bobbio diceva
che la vecchiaia è come una scala a chiocciola, che si continua a
scendere, senza mai poter invertire il senso di marcia: ci si può
fermare sì, anche per qualche tempo, su di un gradino, ma poi si
ricomincia inesorabilmente a scendere.
Dopo la mia caduta dalla
scaletta in casa, che ha fatto vacillare la sicurezza con la quale
mi fidavo del mio corpo (vedi 16-172), mi sono capitate altre
cosette.
Per esempio ho
incespicato nelle ciabatte, mentre mi alzavo dalla poltrona
(rischiando di cadere); alzandomi dalla tazza del water, in bagno, non
solo devo appoggiarmi alla tazza, ma anche lo faccio con una certa
fatica; quando mi piego sulle ginocchia per afferrare qualche oggetto
dal suolo, fatico a rialzarmi senza appoggiarmi.
Ho attribuito tutto ciò
all'incrinatura della costola, che mi ha posto in uno stato di
debolezza.
Oppure anche no.
Sono sceso di un
gradino.
(L'indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Nessun commento:
Posta un commento