Il volto dei vecchi. (16-139)
Quando mi alzo al mattino, vado subito
in terrazzo per vedere il sorgere del sole (oppure il sole appena
sorto). Resto lì qualche minuto a godermi il silenzio e l'atmosfera
magica dell'aurora.
Talvolta anche la mia vicina
novantenne si affaccenda sul terrazzo accanto.
La osservo.
Non sempre mi vede.
È evidente che anche lei si è appena
alzata dal letto. Ha un'espressione e un volto diversi da quelli
consueti del resto del giorno. La pelle è come più adagiata sulle
ossa del cranio.
Ha l'aspetto di una defunta.
Se la vedrò quando morirà, sono
certo che il suo volto mi apparirà come quello di queste mattine
all'alba.
Ho visto poche persone morire e non
ricordo i momenti del prima e del dopo.
Mi pare comunque che
l'aspetto esterno non sia molto diverso.
A differenza di altri organi
che cessano di funzionare di colpo al momento della morte, il volto
resta più o meno lo stesso un'ora prima e un'ora dopo il trapasso.
Così l'aspetto di coloro che sono
molto anziani evoca quello del dopo-morte.
I molto-vecchi ci anticipano
nel volto la loro morte.
Ce ne danno un assaggio.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per
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