Cambia
anche l'ottica con cui si vede la fine. (16-108)
Una
parente, anziana come me, è alle prese con la vecchia madre
novantenne che deve essere accudita (appunto dalla figlia).
La
figlia non ne può più e si augura, neanche tanto velatamente, che
la madre passi a miglior vita. Ma la madre, fino a qualche tempo fa, non ne voleva sentir parlare:
sembrava più che attaccata alla vita.
Ho
saputo ieri che per la prima volta la vecchia novantenne ha
prospettato la sua fine, più che rassegnata, quasi augurandosela.
Verso la
fine si cambia letteralmente ottica sulla propria morte.
Verso la
fine si comprende che la morte è nell'ordine delle cose.
E non
occorre che si arrivi a novant'anni: l'inizio del cambiamento
comincia molto prima (vedi 16-104).
Evidentemente l'istinto di sopravvivenza si affievolisce, mano a mano che si avanza con l'età.
Chi ha detto che si muore disperati?
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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