Funerali.
(16-080)
Negli
ultimi mesi sono morte alcune persone con le quali avevo vissuto
tappe importanti della mia vita.
Prima
il mio relatore all'università, poi la persona che mi aveva avviato
all'interesse mio principale (l'alimentazione), infine un altro
ricercatore universitario col quale avevo collaborato in gioventù.
Tutte
gente poco più vecchia di me.
Non
ho partecipato a nessuno dei tre funerali.
Mi
sono giustificato dicendomi che le notizie delle morti erano giunte
molto tardi e che erano persone che non vedevo da anni.
Vero.
Ma
vi è un altro aspetto.
Quelle
morti non mi hanno proprio toccato. È stato come se non mi
riguardassero.
E
sì che i morti erano quasi miei coetanei.
È
come se questi miei anni non vedano la prossimità della morte.
È
come se la morte stessa non sia per me imminente (almeno tanto quanto
lo è stata per loro).
Delirio
di immortalità?
Potrei
dire che non sono pronto a morire.
Sicuramente
non sento la morte vicina come la sentiva Albertazzi una decina di
giorni prima della sua fine (vedi n. 16-078).
Questione
d'età? (Albertazzi aveva 90 anni, mentre io 70)
Presunzione
di non morire adesso, derivante dalla mia strenua lotta contro le
malattie?
Forse il mio attuale impegno in numerosi progetti, che non mi
lasciano tempo per pensare ad altro ...
Temo
di illudermi.
Ma
non m'importa.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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