05 maggio 2016

Abitudini (16-068)

Abitudini. (16-068)
Alle nostre abitudini siamo affezionati. Spesso sono una seconda natura.
Addirittura una seconda pelle.
Così, cambiare consuetudini è difficile, difficilissimo.
Vero in generale, lo è ancor di più se si tratta di cibo.
Per cambiare occorre avere dei fortissimi motivi. Neppure una malattia è sufficiente. Occorre un insieme di conoscenze (sì, è necessario sapere), di motivazioni, di passione.
Spesso, di fronte ad analisi del sangue che indicano che stiamo mangiando male, ci rifugiamo nella scusa della genetica.
Non c'è niente da fare, la mia costituzione è questa, le mie malattie le avevano anche mio padre e mio nonno.” Fine di ogni possibilità.
Quale il passo successivo (avallato dai medici)?
Le pastiglie.
E pensare che basterebbe cambiare dieta.
Almeno provarci.

Che ciò succeda a un vecchio, è comprensibile.
Nei pensieri di un vecchio aleggia l'idea che la fine sia prossima.
Che vale sforzarsi?
È che oggi succede sempre più a uomini giovani.
Quarantenni (o poco più) che si rassegnano ad assumere farmaci per trenta o quarant'anni.
Che vecchiaia si stanno preparando?

L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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