Autonomia.*
(16-045)
Il mio
vicino quasi novantenne stava portando a casa due pesanti borse della
spesa.
Abita al
terzo piano, le scale sono faticose. Infatti ansimava per lo sforzo.
Sua
moglie, allarmata, ha suonato alla mia porta chiedendo aiuto.
Sono
andato a prendergli le borse almeno per l'ultima rampa.
Gli ho
chiesto bonariamaente perchè facesse quegli sforzi.
Mi ha
risposto: "Non sopporto l'idea di dover sempre chiedere aiuto
agli altri. Qualche volta lo sopporto. Sempre, no."
Ho
ribadito: "Dopo una certa età è necessario chiedere aiuto!"
Poi, per
fargli accettare l'dea: "Adesso io aiuto lei. Fra dieci anni
qualcun altro aiuterà me. È inevitabile."
Il
concetto era consolatorio, ma assolutamente realistico.
L'ho
detto per lui, ma riguarda me.
Anch'io
sarò come lui.
Chiedere
aiuto, perdere l'indipendenza, sarà anche per me un dramma.
Comincio
a intravvedere che il problema dell'autonomia è centrale nella
vecchiaia.
Perderla fa sentire ... non so come dirlo. Vecchi?
Moribondi?
Più
semplicemente impotenti.
Altro
che impotenza sessuale!
La
perdita di autonomia è il vero problema.
Non
riuscire più a badare a se stessi è una tappa finale della vita.
Bisogna
tenerne conto.
Ma ha
profonde implicazioni, riguardo l'esistenza.
Bisogna
approfondire.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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