20 marzo 2016

Autonomia* (16-045)

Autonomia.* (16-045)
Il mio vicino quasi novantenne stava portando a casa due pesanti borse della spesa.
Abita al terzo piano, le scale sono faticose. Infatti ansimava per lo sforzo.
Sua moglie, allarmata, ha suonato alla mia porta chiedendo aiuto.
Sono andato a prendergli le borse almeno per l'ultima rampa.
Gli ho chiesto bonariamaente perchè facesse quegli sforzi.
Mi ha risposto: "Non sopporto l'idea di dover sempre chiedere aiuto agli altri. Qualche volta lo sopporto. Sempre, no."
Ho ribadito: "Dopo una certa età è necessario chiedere aiuto!"
Poi, per fargli accettare l'dea: "Adesso io aiuto lei. Fra dieci anni qualcun altro aiuterà me. È inevitabile."
Il concetto era consolatorio, ma assolutamente realistico.
L'ho detto per lui, ma riguarda me.
Anch'io sarò come lui.
Chiedere aiuto, perdere l'indipendenza, sarà anche per me un dramma.
Comincio a intravvedere che il problema dell'autonomia è centrale nella vecchiaia. 
Perderla fa sentire ... non so come dirlo. Vecchi? Moribondi?
Più semplicemente impotenti.
Altro che impotenza sessuale!
La perdita di autonomia è il vero problema.
Non riuscire più a badare a se stessi è una tappa finale della vita.
Bisogna tenerne conto.
Ma ha profonde implicazioni, riguardo l'esistenza.
Bisogna approfondire.

L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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